Come possiamo aiutare i nostri bambini a superare i loro timori? Qual è l’atteggiamento giusto da tenere di fronte alla paura? Ecco 3 utili indicazioni…
Negli articoli delle ultime settimane abbiamo compreso quali siano le principali paure dei nostri bambini e quando questi timori diventano qualcosa di più serio e preoccupante come una fobia.
In questo post ci concentreremo invece su quali strumenti noi genitori possiamo usare per riuscire a gestire al meglio le paure dei nostri figli.
Ecco allora 3 utili indicazioni per aiutare i bambini a superare le loro paure…
1- Accogliamo senza svalutare!
Come prima cosa teniamo sempre a mente che un atteggiamento svalutante o negante non è mai un buon punto di partenza…
Come abbiamo avuto modo di comprendere infatti la paura è un’emozione e come tutte le emozioni deve trovare in noi genitori un atteggiamento empatico.
Ricordiamo infatti che i nostri piccoli non possiedono ancora gli strumenti di pensiero propri degli adulti, non sono cioè in grado di elaborare e pensare i propri vissuti in modo maturo (la paura è infatti spesso riferita a elementi irrazionali…) e a volte neppure di riconoscerli!
E’ QUINDI NOSTRO COMPITO ACCOGLIERE LE EMOZIONI DEI BAMBINI, SENZA GIUDIZIO NÉ SVALUTAZIONE, ED AIUTARLI A TROVARE UN SIGNIFICATO SENZA PROPORRE SOLUZIONI PRECONFEZIONATE.
Ricordiamo poi di coltivare un clima di fiducia e dialogo, incoraggiando sempre il piccolo a raccontarci come si sente…
In altre parole, ogni volta che nostro figlio ha paura del mostro, ci tocca guardare sotto il letto e nell’armadio!
2- Non lasciamoli soli!
Un errore comune, figlio anche di un modo di educare tipico dei tempi dei nostri nonni, riguarda il forzare il bambino ad affrontare i propri timori.
Un messaggio quale “devi essere forte e fronteggiare le tue paure” non è sempre educativamente sbagliato, ma va usato con prudenza…
Alcuni bambini, soprattutto quelli più grandi, sono infatti maggiormente pronti e strutturati mentre altri potrebbero essere ancora fragili.
Come sempre non esiste una frase magica che funziona con tutti ma bisogna costruire lo strumento educativo su misura per il nostro bambino…
Il rischio di un intervento come quello precedentemente descritto è infatti quello di far sentire solo il nostro piccolo, con la concreta possibilità che la paura si trasformi in terrore.
RICORDIAMO CHE INVECE IL NOSTRO OBIETTIVO È FAVORIRE LO SVILUPPO DI STRUMENTI PER GESTIRE AL MEGLIO L’ANSIA, NEL RISPETTO DEI TEMPI E DELLE CARATTERISTICHE DEL NOSTRO BAMBINO, EVITANDO DI FARGLI SENTIRE CHE NOI CE NE LAVIAMO LE MANI E DEVE CAVARSELA DA SOLO…
Molto meglio allora trasformare la frase precedente in “dobbiamo essere forti, quello che ti fa paura lo affronteremo insieme”!
3- Non possiamo proteggerli sempre!
La prima reazione di ogni genitore di fronte alla paura del proprio bimbo è sicuramente quella di rassicurarlo e di allontanare il più possibile il contenuto minaccioso…
UN ATTEGGIAMENTO NATURALE E GIUSTO, SE BEN BILANCIATO!
Così come esporre eccessivamente alle situazioni temute (se vuoi imparare a nuotare devi buttarti in acqua…) può rivelarsi controproducente allo stesso modo avere un atteggiamento iperprotettivo può portare ad accrescere timori e paure.
Cercando di rassicurare un bambino in modo eccessivo potremmo infatti inavvertitamente convincerlo che c’è veramente qualcosa da temere…
Come fare allora?
Con molta semplicità ricordiamo di insegnare ai nostri bambini che le paure fanno parte della vita, l’importante è aiutarli a sviluppare gli strumenti adatti per poterle fronteggiare!
Infine, prima di concludere, alcune piccole annotazioni…
E’ importante ricordare che l’intensità e la nocività di una paura non sono direttamente proporzionali alla situazione cui il timore è riferito.
MOLTO SPESSO INFATTI PIÙ CHE LA SITUAZIONE IN SÉ I NOSTRI PICCOLI TEMONO DI DOVER FRONTEGGIARE IL PERICOLO, REALE O PRESUNTO, DA SOLI…
La nostra vicinanza risulta quindi lo strumento più efficace!
In ultimo, teniamo a mente che i bambini in genere non esprimono la paura usando il linguaggio ed il racconto quanto piuttosto attraverso varie modalità comportamentali…
Scoppi d’ira, presunti capricci, scenate e tentativi di evitare la situazione (scuola, piscina, feste…) possono quindi essere espressioni di timori anche profondi…
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