Come possiamo aiutare i nostri figli preadolescenti a studiare in questo periodo di isolamento? In che modo possiamo motivarli a seguire la didattica a distanza? Quali metodi e tecniche possiamo utilizzare? Ecco 5 utili consigli…
Nell’articolo della scorsa settimana abbiamo esplorato le difficoltà e le paure che possono presentarsi nei nostri bambini rispetto alla didattica a distanza.
Ma cosa succede quando i nostri figli sono più grandi?
In questo post ci concentreremo sul rapporto tra figli preadolescenti e scuola nell’epoca del Coronavirus, partendo dal funzionamento dei nostri ragazzi in questa particolare fase evolutiva e cercando quindi di capire come superare le difficoltà relativa all’ambito della prestazione.
Ma cosa pensano e come funzionano i preadolescenti?
Rispondere a questa domanda non è semplice e per farlo ti rimando alla lettura di articoli pubblicati in precedenza.
Una delle cose più rilevanti che dobbiamo assolutamente tenere a mente, almeno per quanto riguarda lo studio, è che quando parliamo di capacità di organizzare sé stessi ed il proprio tempo, di programmare le attività e di tenersi al passo ci stiamo riferendo a concetti che semplicemente sono fuori dalla portata di un preadolescente.
Dobbiamo poi tener conto di come il bisogno di affermarsi possa portare i nostri ragazzi a sfidarci ed a fare il contrario di quanto gli chiediamo, anche se va contro il loro interesse.
Che fare dunque? Lasciamo perdere? Assolutamente no!
Basta tenere a mente queste 5 importantissime coordinate…
- Tempo!
Come tutti i ragazzi, i nostri figli hanno una pessima capacità di organizzare il proprio tempo e di farlo combaciare con le cose da fare.
Per questa ragione il nostro aiuto è fondamentale!
Aiutiamo i nostri figli a pianificare, ad organizzare i compiti e lo studio in modo sostenibile e cercando di convincerli ad evitare maratone e recuperi a tappe forzate che scoraggerebbero chiunque.
Diamo noi le priorità, mettiamo in agenda le videolezioni (che spesso cambiano orari e giorni!) ed aiutiamoli a stabilire cosa fare prima.
Generalmente lavorare a tappe di 45 minuti cui fa seguito una pausa risulta essere una buona tabella di marcia. Per i casi più ostici però ricordiamoci che potrebbero essere necessario organizzare spazi di appena 20 minuti…
- Distrazione!
Per noi adulti riuscire a concentrarci e ad isolarci dal contesto può risultare semplice…
Non dobbiamo però dimenticare che abbiamo anni di pratica in più rispetto ai nostri figli e che i nostri ragazzi potrebbero semplicemente non riuscirci.
Come aiutarli quindi?
Organizziamo l’ambiente! Creiamo una zona apposita per i compiti, sgombriamo la scrivania da tutto ciò che non serve e forniamogli un ambiente pulito e privo di distrattori.
Ricordiamo poi di spegnere cellulari, tablet e televisione! Potranno riaverli una volta finiti i compiti…
- Motivazione!
Come già abbondantemente illustrato in articoli precedenti motivare non vuole dire minacciare… Anche perché, è utile ricordarlo ancora una volta, le punizioni ed i rimproveri servono a poco!
Ricordiamoci invece di impostare ogni discorso educativo sull’ottica delle conseguenze…
Se non studi o non fai i compiti domani prenderai un brutto voto o una nota. Immagino che non ti faccia piacere…
Un semplice ragionamento come quello illustrato qui sopra sottintende in realtà un importante lavoro rispetto alle capacità logiche dei nostri figli e sull’utilizzo di una modalità di pensiero maggiormente incentrata sul cognitivo.
Possiamo poi introdurre delle ricompense (rinforzo positivo) per incentivare ulteriormente quello che, secondo il nostro logico modo di pensare, è già ovvio.
Se finisci i compiti per le 19.00 guadagni 20 minuti in più di Playstation prima di cena…
- Metodo!
Potrà sembrare strano ma in realtà molti studenti non possiedono un metodo di studio…
Cosa comporta questa semplice ma drammatica verità? Proviamo a capirlo con un esempio…
Avete mai provato a cucinare un piatto di pasta al sugo? Se la risposta è sì converrete con me che ci sono delle sequenze, che bisogna fare prima delle cose in un certo modo e successivamente altre… insomma, che bisogna seguire la ricetta!
Per lo studio funziona nello stesso modo!
E qual’è la ricetta? Piuttosto semplice…
Leggere – Sottolineare – Fare uno schema – Ripetere
Ovviamente con tutte le personalizzazioni che uno chef esperto si sente di aggiungere…
- Sostegno!
In ultimo non dobbiamo mai dimenticare che i nostri figli sono poco più che bambini e che anche se rifiutano di chiedere e a volte ci fanno perdere la pazienza hanno ancora bisogno del nostro aiuto.
A questo dobbiamo poi aggiungere che la situazione che stiamo vivendo è completamente nuova! E’ quindi normale incontrare difficoltà…
Cerchiamo quindi di sostenerli, di essere attenti a capire quando un compito non viene svolto perché l’argomento non è chiaro e non l’hanno capito.
Prendiamo poi l’abitudine di provare la materia studiata, in modo da farli sentire più sicuri e preparati!
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