Come possiamo noi genitori costruire una buona relazione con i nostri bambini? Quali modalità dobbiamo utilizzare per rapportarci con loro? A cosa dobbiamo stare attenti? Ecco 5 utili consigli…
Nel precedente articolo, imparando ad utilizzare la regola dei 3 minuti, abbiamo compreso come instaurare sin da piccoli una buona relazione con i nostri figli sia molto importante.
In questo articolo cercheremo di approfondire questo percorso da fare insieme ai nostri bambini attraverso 5 utili consigli!
1. Ricordiamo che ogni relazione richiede lavoro!
Una buona relazione tra genitore e figlio non nasce all’improvviso.
Certo, i nostri bambini ci vogliono bene e sono naturalmente portati a desiderare di passare del tempo con noi…
Questo però non è sufficiente e noi genitori siamo chiamati a metterci del nostro ed a coltivare il rapporto con i nostri figli assecondando le loro caratteristiche ed aiutandoli a sviluppare le loro qualità.
2. Il rapporto con i nostri figli ha la priorità!
Spesso, quando cerchiamo in internet come strutturare il rapporto con i nostri bambini, si legge del cosiddetto tempo di qualità…
Nel cercare di comprendere questo concetto è bene però fare alcune precisazioni.
Dedicare ai nostri figli un tempo di qualità non significa dare loro attenzione per pochi minuti e quindi poter passare a cuor leggero a farci i fatti nostri!
Questo concetto nasce infatti per permettere ai genitori che, spesso per motivi esterni alla famiglia, hanno poco spazio da dedicare ai figli di poter comunque lavorare in modo adeguato sulla relazione.
Per tempo di qualità si intende quindi il maggior tempo possibile… ricordiamo infatti che le relazioni richiedono tempo e più ce n’è e meglio è!
3. Ogni buon rapporto inizia con la fiducia nell’altro!
E ciò che a noi serve coltivare è la fiducia che il nostro bambino nutre nei nostri confronti…
Una fiducia che nasce dalla prima infanzia, quando i nostri figli dipendevano da noi per tutto, e che va continuamente alimentata e fatta crescere.
Come possiamo riuscirci? Mantenendo promesse ed impegni e mostrandoci presenti quando il nostro piccolo ha bisogno di noi.
4. Ricordiamoci di comunicare sempre!
È difficile essere sempre attenti a quello che dice nostro figlio, soprattutto mentre siamo impegnati in attività quotidiane come fare da mangiare o pulire casa…
Un basso livello di attenzione da parte nostra, se mantenuto come atteggiamento diffuso, può però portare come conseguenza ad una perdita di fiducia nella relazione con l’adulto.
Dobbiamo infatti ricordare che il nostro atteggiamento è una sorta di modello che il nostro bambino farà suo osservandoci ed imparando da noi.
Se noi non ascoltiamo lui molto probabilmente lui non ascolterà noi…
5. Impostiamo una comunicazione positiva!
Certo, a volte i rimproveri sono necessari…
Cerchiamo però di distinguere quelle che sono le situazioni che necessitano di una sgridata da quei momenti in cui la nostra stanchezza può portarci a criticare nostro figlio per comportamenti che sono normali per l’età del bambino.
In quei momenti è utile fare un respiro profondo, provare a capire cosa sta succedendo ed impostare una comunicazione basata sul rinforzo e sull’incoraggiamento dei comportamenti positivi piuttosto che di critica.
Un simile discorso vale anche per le punizioni, necessarie solo in casi particolarmente gravi!
Il rischio, seppur remoto, è infatti quello di arrivare a rovinare il rapporto con il nostro bambino, nella maggior parte dei casi per una mancanza di comprensione da parte nostra.
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