3 utili suggerimenti per gestire un bambino che ci risponde male

Perché i nostri bambini ci rispondo male? Pensano veramente le cose che ci dicono? Come possiamo noi genitori reagire al meglio di fronte a questi attacchi? Ecco 3 utili suggerimenti…

Può accadere ovunque e senza preavviso o causa apparente.

A casa, davanti a scuola al supermercato, una piccola frustrazione ed ecco che scatta la risposta che ci spiazza…

 “Mamma sei una strega”, “papà sei cattivo”, “odio questa famiglia” e così via.

Se di fronte a commenti ed affermazioni di questo tipo ci sentiamo spiazzati e impotenti non siamo i soli… anzi, è difficile incontrare genitori cui non sia mai successo di sentirsi rispondere male dal proprio figlio. 

Ma perché i nostri bambini ci rispondono in questo modo? E come dovremmo comportarci di fronte a questi episodi?

Per poter rispondere al meglio a queste domande è utile partire da uno dei bisogni fondamentali di ogni percorso di crescita, l’autonomia.

Per poter raggiungere questo difficile obiettivo ogni bambino, compresi ovviamente i nostri, deve necessariamente passare attraverso snodi evolutivi nei quali sperimenta sé stesso e cerca di differenziarsi dalle proprie figure genitoriali.

Da questa necessità nascono fasi complesse soprattutto per noi genitori, quali i Terrible Two ed il periodo delle bugie.

Fasi che portano liti e conflitti in famiglia ma che esprimono anche la necessità di prendere posizione ed il bisogno di esprimere la propria personalità.

In questo contesto di crescita frasi come quelle sopra citate appartengono quindi a pieno diritto alle strategie che gran parte dei bambini mettono in campo nella faticosa fase dell’auto-affermazione.

Essendo quindi parte del normale processo evolutivo queste frasi non vanno prese alla lettera ma piuttosto dovrebbero essere considerate come espressione di rabbia e dispiacere per qualche divieto.

In altre parole il nostro bambino esprime con gli strumenti propri della sua età e le sue competenze la sua frustrazione per i limiti che giustamente, almeno dal punto di vista di noi genitori, gli vengono forniti.

Ma allora qual è il modo giusto di reagire di fronte ad un bambino che ci risponde male?

Ecco 3 utili suggerimenti
  •  Non prendiamoli alla lettera… 

Molto spesso infatti basta fermarsi un momento per renderci conto che il nostro bambino non pensa a noi genitori come a dei mostri con cui non vorrebbe più stare.

D’altra parte anche noi adulti, quando siamo molto arrabbiati, possiamo ritrovarci a dire cose che difficilmente pensiamo davvero…

  •  … ma prendiamoli sul serio. 

Dietro alle frasi dei nostri bambini si nascondono emozioni di rabbia e frustrazione, emozioni che con molta fatica stanno cercando di esprimerci.

Proviamo quindi ad evitare critiche e sgridate eccessive o di colludere con l’atteggiamento mostrato dai nostri piccoli chiudendoci o assumendo un atteggiamento offeso.

Ricordiamo sempre che, per quanto difficile, tutte le emozioni sono legittime e che non sono la rabbia e la frustrazione il problema quanto piuttosto le modalità di esprimerle.

  •  Cerchiamo di accogliere le emozioni negative…

Per quanto possa essere  complicato, l’atteggiamento migliore di fronte ad una brutta risposta dovrebbe essere incentrato sul tentativo di comprendere quali sono le emozioni che i nostri bambini stanno cercando di comunicarci.

Una reazione tranquilla e rassicurante, oltre che tollerante, può aiutare il nostro bambino a sentirsi compreso e accettato anche quando è arrabbiato, incoraggiandolo ad esprimere liberamente le proprie emozioni e ad imparare a tradurle in azioni e parole accettabili.

In questo articolo abbiamo compreso cosa si nasconde dietro alle brutte risposte che a volte i nostri bambini ci manifestando ed abbiamo capito come comportarci in questi momenti questi critici.

Ricordiamo sempre che ogni emozione è legittima e che è compito di noi genitori insegnare ai nostri figli come esprimere al meglio le sensazioni che provano, anche se difficili.

In bocca al lupo!

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