Quali sono le difficoltà tipiche di un bambino con ADHD a scuola? Quali strategie possono utilizzare gli insegnanti? Come gestire i comportamenti problematici nel contesto classe? Scopriamolo insieme…
Negli ultimi articoli abbiamo affrontato il tema del bambino con ADHD, partendo da una definizione del problema per arrivare ad alcune strategie che i genitori possono mettere in atto nel contesto domestico.
MA COSA SUCCEDE A SCUOLA? COME POSSONO GLI INSEGNANTI FRONTEGGIARE QUESTA PATOLOGIA? QUALI STRATEGIE POSSONO METTERE IN ATTO?
Una prima risposta a queste domande deve essere ricercata nella conoscenza del disturbo portato dal bambino…
Dobbiamo però tenere a mente che la scuola non è attrezzata a riconoscere l’ADHD né a formulare diagnosi. Dobbiamo essere noi genitori ad attivarci e, dopo esserci rivolti ad un esperto, informare la scuola delle difficoltà del nostro bambino.
Una volta ricevuta l’indicazione rispetto alla diagnosi risulta poi utile per un insegnate informarsi, partendo dal comprendere quali siano le condotte che un bambino con ADHD mette in atto a scuola.
ECCO ALCUNI DEI COMPORTAMENTI PROBLEMATICI PIÙ COMUNI IN UN BAMBINO CON ADHD…
- Tende a dimenticare il materiale ed i compiti;
- E’ spesso disordinato, sia sul banco che nella cartella e nel diario;
- Fatica a riflettere su quanto svolto e mostra difficoltà nel ricordare i nessi causa-effetto;
- Risponde, spesso a caso, prima che la domanda sia completa;
- Richiede continui richiami per mantenere l’attenzione;
- Spesso si comporta da “pagliaccetto” per attirare l’attenzione;
- Tende ad infrangere le regole, ad alzarsi, a non rispettare gli spazi altrui.
E’ opportuno ricordare che tutti questi comportamenti non rappresentano una provocazione o un atto intenzionale volto a disturbare il lavoro in classe.
Vanno invece intesi come la manifestazione comportamentale di una problematica più profonda, l’ADHD.
L’insegnante dovrebbe quindi cercare di ricordare che il bambino che sta disturbando e che impedisce il normale svolgimento della lezione, magari distraendo tutti gli altri, non lo fa apposta!
I COMPORTAMENTI PROBLEMATICI SONO SOLO SINTOMI…
E’ poi bene tenere a mente che con questi bambini note e punizioni non funzionano!
COSA FARE QUINDI?
Nel caso di un deficit di attenzione con iperattività è necessario impostare l’intervento tenendo conto dei due piani su cui si manifesta questo disturbo: il piano delle capacità attentive e quello del comportamento.
Come sempre, non esiste una formula magica ma solo alcune strategie che tengono conto delle caratteristiche del disturbo ma che necessitano di essere adattate alla situazione specifica (caratteristiche del bambino) ed alle peculiarità dell’insegnate che le mette in atto (me la sento di proporre questo intervento?).
PER QUANTO RIGUARDA IL MANTENIMENTO DELL’ATTENZIONE POTREMMO PROVARE A…
- Limitare al massimo i distrattori, dal materiale sul banco al rumore di fondo;
- Cambiare spesso la tonalità della voce per catturare l’attenzione del bambino ed utilizzare il contatto oculare per farlo sentire coinvolto;
- Utilizzare stimoli visivi quali immagini, colori e video;
- Usare esempi pratici evitando le astrazioni;
- Dare consegne brevi e di facile comprensione;
- Prevedere delle pause durante la lezione;
- Far ripetere al bambino la consegna per assicurarsi che abbia capito.
RISPETTO ALL’AMBITO DELL’IPERATTIVITÀ INVECE…
- Evitiamo i lavori ripetitivi;
- Dividiamo il lavoro in fasi e concordiamo con il bambino ogni passo;
- Diamo delle piccole ricompense che permettano lo sfogo fisico (se fai bene questo puoi andare a fare due passi in corridoio…);
- Creiamo delle routine in classe;
- Forniamo spiegazioni personalizzate ed assicuriamoci che il bambino abbia compreso cosa deve fare;
- Prevediamo delle “vie di fuga”; ad esempio accordiamoci con il bambino in modo tale che possa uscire per andare in bagno quando non ce la fa più.
Per concludere, ricordiamo sempre che l’ADHD è una patologia difficile e non esistono formule magiche per poterla arginare.
In ambito scolastico poi le difficoltà aumentano perché l’insegnante deve non solo portare avanti il nostro bambino ma anche tenere conto del resto della classe.
Come genitori cerchiamo quindi di costruire un rapporto di collaborazione con la scuola ed il corpo docente.
Noi genitori, i nostri figli e gli insegnanti siamo tutti alleati contro un nemico comune… l’ADHD. Insieme possiamo affrontarlo!
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