Come si manifesta l’ansia nei bambini? Quali sono i segnali cui dobbiamo stare attenti? Come facciamo a riconoscere il problema? Scopriamolo insieme…
Negli articoli delle scorse settimane ci siamo concentrati sulle problematiche relative all’ansia che possono colpire i nostri bambini.
In modo particolare abbiamo affrontato due tipologie di difficoltà connesse all’ansia, la paura delle interrogazioni e gli attacchi di panico.
Ma quali sono i modi attraverso cui l’ansia può manifestarsi?
I sintomi dell’ansia nei bambini sono in genere molto simili a quelli degli adulti.
Quando si considerano le paure dei bambini, però, si tende in modo automatico a sminuire e banalizzare il problema…
Ciò che in genere chiediamo ai nostri piccoli, infatti, è di sforzarsi di superare questi stati d’animo non giustificati.
Questa modalità, spesso totalmente inefficace per affrontare il problema, è tuttavia molto diffusa e trova la sua origine in un normale meccanismo di difesa detto negazione.
Un meccanismo che ci protegge allontanando un problema dalla nostra coscienza; nel caso specifico, se la preoccupazione che il nostro bambino possa avere qualche difficoltà seria è troppo intensa, la nostra mente cerca di allontanarla sminuendo quanto sta accadendo.
Ovviamente, di fronte ad un reale problema di ansia, questa tipologia di atteggiamento non sortisce gli effetti sperati…
Come fare allora a riconoscere il problema? A cosa dobbiamo stare attenti?
La risposta a queste domande non è semplice perché l’ansia può assumere forme diverse e non sempre facili da riconoscere.
Ecco le più comuni…
- ECCESSIVE PREOCCUPAZIONI
Le preoccupazioni che affliggono i nostri bambini possono riguardare tutti gli ambiti di vita in cui i nostri piccoli sono coinvolti.
L’ansia può presentarsi in famiglia, a scuola, nelle attività sportive ed in quelle extrascolastiche.
Queste preoccupazioni sono in genere accompagnate da pensieri negativi relativi alla propria situazione o alla condizione dei propri familiari e degli amici.
L’ansia è centrata sulla loro incolumità e sulla loro salute. I bambini temono che possa succedere loro qualcosa di grave, farsi male o venire a mancare.
- PERFEZIONISMO
Una delle strategie che i nostri bambini possono mettere in campo per cercare di tenere a bada l’ansia riguarda il tentativo di tenere tutto sotto controllo.
Questa modalità, che ricordiamo è involontaria e non scelta dal bambino, si rivela spesso controproducente e diviene piuttosto fonte di nuova ansia.
La tendenza a tenere tutto sotto controllo può portare i bambini ad un vero e proprio perfezionismo, con conseguenze estremamente negative in tutti gli ambiti in cui sono coinvolti.
Il bisogno di fare tutto bene può, ad esempio, manifestarsi in una eccessiva lentezza ed in una tendenza a cancellare e correggere continuamente nella scrittura, con effetti penalizzanti nell’ambito scolastico.
Altre forme di perfezionismo possono riguardare una stretta aderenza alle regole, la richiesta di continue rassicurazioni ed una marcata insicurezza.
- IRRITABILITA’
L’ansia può portare il nostro bambino a sviluppare una forte irritabilità accompagnata da una sensazione di malessere continuo che, ovviamente, ne influenza i comportamenti.
E’ importante sottolineare che spesso i nostri bimbi non riescono a spiegare a parole queste sensazioni, che a volte vengono confuse con nervosismo o agitazione.
Più che chiedere loro il perché di determinati comportamenti in questi casi risulta utile che siamo noi genitori ad esaminare quanto sta accadendo ed a provare a trovare dei significati nei comportamenti dei nostri figli.
- BASSA AUTOSTIMA
I bambini ansiosi spesso sono caratterizzati da bassa autostima e da scarsa fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità.
La richiesta continua di approvazione e di essere rassicurati per ogni più piccolo passo diventa allora all’ordine del giorno…
Di pari passo si sviluppa nel bambino una forte sensibilità alle critiche ed ai giudizi negativi, spesso temuti e vissuti in modo amplificato.
Questa particolare tipologia di reazione è alla base di un circolo vizioso che di fatto alimenta l’ansia, rendendo sempre più fragili e insicuri i nostri bambini.
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