Cosa intendiamo quando parliamo di cyberbullismo? Quali sono i meccanismi che stanno alla base di questo terribile fenomeno? Quali rischi comporta per i nostri figli? Scopriamolo insieme…
In questo post lavoreremo su una forma particolare ma diffusa e pericolosa di violenza, il cyberbullismo.
MA COSA INTENDIAMO ESATTAMENTE QUANDO PARLIAMO DI CYBERBULLISMO?
Il cyberbullismo è una forma di violenza ed umiliazione che viene agita attraverso internet e le nuove tecnologie.
Come già messo in evidenza nel post “bambini e tecnologia” (te lo sei perso? clicca qui!), la connettività e l’utilizzo di dispositivi portatili ha aperto ai nostri ragazzi un mondo interconnesso ed immediato in cui è possibile condividere e comunicare con gli altri in modo estremamente rapido.
OLTRE ALLE INFINITE POSSIBILITÀ CHE QUESTO NUOVO MODO DI STARE INSIEME OFFRE, ESISTONO ANCHE NOTEVOLI RISCHI…
La “vita online” dei nostri ragazzi presenta infatti le stesse problematiche della vita reale, con la fondamentale differenza che il comportamento virtuale può essere vissuto come meno carico di responsabilità.
La meccanica del mondo online, infatti, porta a comunicare attraverso una tastiera o un touch-screen…
Questa modalità può, in modo fuorviante, farci percepire distanti da ciò che comunichiamo ed in un certo senso meno responsabili dei contenuti che siamo portati ad esprimere.
Per comprendere meglio questo concetto è sufficiente aprire un qualsiasi social network o anche la pagina di un quotidiano online ed andare a verificare tra i commenti.
Ormai non stupisce più trovare affermazioni forti, pareri palesemente assurdi e commenti arricchiti da insulti e minacce. I cosiddetti “leoni da tastiera”…
PERCHÉ ACCADE TUTTO QUESTO?
Per la semplice ragione che è molto più difficile identificarsi con quello che si scrive, magari sotto uno pseudonimo, piuttosto che con quello che si dice a voce.
Il messaggio, il commento e la condivisione vengono in un certo senso vissuti con un minor carico di responsabilità, come se non li avessimo scritti noi…
IN ALTRE PAROLE, SE NON CI METTO LA FACCIA ALLORA NON CONTA!
Una vera e propria de-responsabilizzazione rispetto a quanto di esprime e si comunica in modo pubblico.
Questo presupposto, ovviamente errato, può però creare seri problemi sia sul piano personale che legale.
Per tornare al mondo dei nostri figli, la manifestazione più comune e sicuramente più grave di questa dinamica di de-responsabilizzazione riguarda certamente il fenomeno dei cyberbullismo.
Tale concetto si riferisce quindi ad un uso delle nuove tecnologie per intimorire, molestare, mettere in imbarazzo o escludere altre persone.
Ricordiamoci infine che il cyberbullismo è un atto di bullismo a tutti gli effetti e può arrivare a portare le stesse gravi conseguenze che abbiamo esplorato nei precedenti articoli.
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