Quali sono i vissuti dei nostri figli grandi? Cosa significa fare il fratello maggiore? Quali rischi comporta? Scopriamo insieme le trappole più comuni e cosa possiamo fare noi genitori per evitarle!
Nei precedenti articoli abbiamo esplorato le dinamiche ed i movimenti emotivi che caratterizzano il rapporto tra fratelli.
Abbiamo quindi riflettuto insieme su quali interventi possiamo operare noi genitori per favorire la relazione tra i nostri figli.
MA QUALI SONO LE DIFFERENZE TRA ESSERE UN FRATELLO MAGGIORE ED UNO MINORE? IN CHE MODO LE DIVERSITÀ DI ETÀ E COMPETENZE INFLUENZANO I LORO VISSUTI? QUALI SONO LE AREE DI POSSIBILE CRITICITÀ?
SCOPRIAMOLO INSIEME!
In questo post ci occuperemo in modo particolare dei nostri bambini più grandi… dei fratelli maggiori.
Seguendo il nostro consueto approccio basato sul “capire per educare” la prima cosa che possiamo chiederci riguarda quali siano i movimenti emotivi che caratterizzano l’essere un fratello maggiore.
Per poter comprendere appieno le emozioni in gioco non possiamo prescindere poi dall’oggetto di questo vissuti, cioè verso chi sono rivolti.
VISSUTI VERSO I GENITORI…
La prima emozione che possiamo identificare nei nostri figli grandi riguarda l’affetto e l’amore verso noi genitori… Un emozione certamente sana e preziosa che però può dare luogo a declinazioni potenzialmente difficili per il nostro bambino.
La nascita di un fratellino rappresenta infatti la comparsa di un “terzo” in una relazione che fino a quel momento era stata sostanzialmente duale (bambino-genitori).
Questo terzo incomodo mette in luce aspetti fino ad allora poco esplorati dell’amore, quali il senso di possesso ed il desiderio di esclusività.
Ne consegue la gelosia ed il senso di esclusione, con tutte le manifestazioni comportamentali che noi genitori conosciamo così bene…
Un ulteriore emozione che il nostro figlio maggiore può sperimentare riguarda poi il sentirsi forzato a diventare grande in fretta, una sorta di vissuto espulsivo.
VISSUTI VERSO IL FRATELLO…
Come abbiamo avuto modo di approfondire nel post sulle emozioni che entrano in gioco tra fratelli, attrazione e competizione risultano essere i due poli tra cui si muove il rapporto tra i nostri bambini.
Il fratellino minore risulta certamente investito di affetto e protezione. Spesso capita che il maggiore desideri diventare una sorta di modello da imitare…
Vi è poi un forte senso di responsabilità, a volte accentuato (anche in modo eccessivo) dalle richieste di noi genitori.
Contemporaneamente però sono presenti vissuti di competizione e di gelosia, perfettamente comprensibili alla luce del “furto” dell’esclusività del rapporto con mamma e papà.
Rabbia, aggressività, senso accentuato del possesso ne sono solo la logica e ovvia conseguenza…
Possiamo quindi notare come i vissuti nei confronti del fratello minore siano caratterizzati da una forte ambivalenza.
MA A COSA PORTANO QUESTE EMOZIONI? QUALI SONO I RISCHI PER IL NOSTRO BAMBINO? COSA POSSIAMO FARE NOI GENITORI? ECCO LE 3 SITUAZIONI PIÙ COMUNI…
1- Crescere = perdere!
La crescita può essere definita come un percorso di acquisizione di autonomie e competenze sempre maggiori. Ma qual’è il rovescio della medaglia?
Proviamo a capirlo con un esempio…
Da un bambino di 6 anni ci aspettiamo che stia seduto composto a tavola, che usi le posate, che non faccia troppi pasticci, che rimanga con noi finché tutti hanno finito… Tutte competenze che sicuramente il nostro bambino possiede!
Ma cosa accade quando allo stesso tavolo è seduto un fratellino? Il più piccolo ovviamente non è in grado di comportarsi come il maggiore e quindi ci troveremo costretti a concedergli di alzarsi, a sopportare alcuni piccoli inconvenienti, a permettergli di usare le mani e ad imboccarlo…
Perché lui può ed io no? Una domanda che appare legittima…
Visto con questa particolare lente lo sviluppo assume le sembianze di un graduale percorso di perdita di alcuni privilegi che invece vengono concessi al figlio minore.
Stiamo quindi attenti a dare un valore positivo alle conquiste evolutive e ricordiamoci di mostrare a nostro figlio che siamo orgogliosi di lui e delle sue capacità “da grande”…
2- Troppe responsabilità!
Vi è mai successo di dire a vostro figlio di badare al fratellino e di tenerlo d’occhio? Tranquilli, capita a tutti…
Ma cosa comporta questa richiesta? Come si sentirà il nostro bambino grande?
Certamente si sentirà investito di fiducia e vedrà riconosciute alcune competenze “da grande” che suo fratello non possiede… un forte impulso verso la sicurezza in sé stesso.
Ma cosa succede se il piccolo non collabora? E se si fa male?
In questi casi la responsabilità diventa troppa ed il nostro ragazzo potrebbe arrivare a percepirsi come poco capace o bravo. Potrebbe poi preoccuparsi eccessivamente e cercare di controllare in modo rigido il fratello, fino a giungere ad adottare comportamenti che lo portano a sostituirsi a noi come sgridarlo, punirlo e picchiarlo.
Una vera e propria inversione di ruoli che non fa bene a nessuno e che spesso porta noi genitori ad adottare comportamenti di censura, a sgridare nostro figlio dicendogli a chiare lettere che gli adulti siamo noi e che non deve comportarsi così…
Ma chi lo ha messo in quella posizione? Chi gli ha affidato una responsabilità eccessiva rispetto alle proprie capacità?
Cerchiamo quindi di stare attenti alle nostre richieste! Responsabilizzare va bene, così come farsi aiutare, ma ricordiamoci di non affidare a nostro figlio compiti che vanno oltre le sue capacità…
3- Chi è più bravo?
Quando un bambino piccolo sperimenta nuove capacità e competenze viene in genere ricoperto di complimenti e gratificazioni… Un rinforzo positivo!
Ma cosa accade quando in casa c’è anche un fratellino?
Certamente il quadro si complica e compaiono, in modo differente a seconda dell’età, dinamiche di confronto e competizione.
Ovviamente in queste dinamiche tutti ci poniamo dal punto di vista del figlio più piccolo, sicuramente più fragile e meno competente… Ma cosa succede al nostro ragazzo più grande? Quali emozioni entrano in gioco?
Partire avvantaggiati è sicuramente positivo ma può facilmente trasformarsi in una lama a doppio taglio…
La ragione è semplice, essere i più bravi e competenti implica spesso il dover dimostrare continuamente questa “superiorità”… In altre parole è vietato sbagliare!
Il bisogno di dimostrare di essere i più bravi in un contesto dove ogni progresso da parte del bimbo più piccolo viene enfatizzato mentre le nostre competenze sono diventate normali non è affatto semplice e può portare a vissuti ed emozioni faticose.
Ansia, insicurezza, paura, così come bisogno di controllo e rigidità possono diventare risposte comuni… Risposte che non vanno sottovalutate!
Ricordiamoci quindi di non dare nulla per scontato e di gratificare in egual misura, anche se ovviamente in modo differente, i nostri due bambini.
Non si è mai troppo grandi per un complimento che possa aiutarci a sentirci bravi e competenti!
Lascia un commento