Come possiamo aiutare i nostri figli preadolescenti a studiare? In che modo possiamo noi genitori motivare i nostri ragazzi a fare i compiti? Quali metodi e tecniche possiamo utilizzare? Ecco 5 utili consigli…
Nei post precedenti abbiamo esplorato quali siano i vissuti ed i pensieri dei nostri figli preadolescenti rispetto alla scuola ed allo studio.
Abbiamo quindi scoperto come sia normale per i nostri ragazzi avere altre priorità e come sia comune utilizzare il conflitto e la provocazione per poter sviare l’argomento compiti e doveri.
Ci siamo però accorti di come lo studio non sia un ambito importante solo per noi genitori…
Come possiamo quindi aiutare i nostri ragazzi?
Se ricordiamo come funziona la mente di un preadolescente, argomento per il cui approfondimento ti rimando alla lettura di articoli pubblicati nelle scorse settimane, allora dovremmo essere consapevoli di come la capacità di organizzare sé stessi ed il proprio tempo sia un concetto semplicemente fuori dalla loro portata.
Dobbiamo poi tener conto di come il bisogno di affermarsi possa portare i nostri ragazzi a sfidarci ed a fare il contrario di quanto gli chiediamo, anche se va contro il loro interesse.
Che fare dunque? Lasciamo perdere? Assolutamente no!
Basta tenere a mente queste 5 importantissime coordinate…
Tempo!
Come tutti i ragazzi, i nostri figli hanno una pessima capacità di organizzare il proprio tempo e di farlo combaciare con le cose da fare.
Per questa ragione il nostro aiuto è fondamentale!
Aiutiamo i nostri figli a pianificare, ad organizzare i compiti e lo studio in modo sostenibile e cercando di aiutarli ad evitare maratone e recuperi a tappe forzate che scoraggerebbero chiunque.
Diamo noi le priorità ed aiutiamoli a stabilire cosa fare prima.
Generalmente lavorare a tappe di 45 minuti cui fa seguito una pausa risulta essere una buona tabella di marcia. Per i casi più ostici però ricordiamoci che potrebbero essere necessario organizzare spazi di appena 20 minuti…
Distrazione!
Per noi adulti riuscire a concentrarci e ad isolarci dal contesto può risultare semplice…
Non dobbiamo però dimenticare che abbiamo anni di pratica in più rispetto ai nostri figli e che i nostri ragazzi potrebbero semplicemente non riuscirci…
Come aiutarli quindi?
Organizziamo l’ambiente! Creiamo una zona apposta per i compiti, sgombriamo la scrivania da tutto ciò che non serve e forniamogli un ambiente pulito e privo di distrattori.
Ricordiamo poi di spegnere cellulari, tablet e televisione! Potranno riaverli una volta finiti i compiti…
Motivazione!
Come già abbondantemente illustrato in articoli precedenti motivare non vuole dire minacciare… Anche perché, è utile ricordarlo ancora una volta, le punizioni ed i rimproveri servono a poco!
Ricordiamoci invece di impostare ogni discorso educativo sull’ottica delle conseguenze…
Se non studi o non fai i compiti domani prenderai un brutto voto o una nota. Immagino che non ti faccia piacere…
Un semplice ragionamento come quello illustrato qui sopra sottintende in realtà un importante lavoro rispetto alle capacità logiche dei nostri figli e sull’utilizzo di una modalità di pensiero maggiormente incentrata sul cognitivo.
Possiamo poi introdurre delle ricompense (rinforzo positivo) per incentivare ulteriormente quello che, secondo il nostro logico modo di pensare, è già ovvio.
Se finisci i compiti per le 19.00 guadagni 20 minuti in più di Playstation prima di cena…
Metodo!
Potrà sembrare strano ma in realtà molti studenti non possiedono un metodo di studio…
Cosa comporta questa semplice ma drammatica verità? Proviamo a capirlo con un esempio…
Avete mai provato a cucinare un piatto di pasta al sugo? Se la risposta è sì converrete con me che ci sono delle sequenze, che bisogna fare prima delle cose in un certo modo e successivamente altre… insomma, che bisogna seguire la ricetta!
Per lo studio funziona nello stesso modo!
E qual’è la ricetta? Piuttosto semplice…
Leggere – Sottolineare – Fare uno schema – Ripetere
Ovviamente con tutte le personalizzazioni che uno chef esperto si sente di aggiungere…
Sostegno!
In ultimo non dobbiamo mai dimenticare che i nostri figli sono poco più che bambini e che anche se rifiutano di chiedere e a volte ci fanno perdere la pazienza hanno ancora bisogno del nostro aiuto.
Cerchiamo quindi di sostenerli, di essere attenti a capire quando un compito non viene svolto perché l’argomento non è chiaro e non l’hanno capito.
Prendiamo poi l’abitudine di provare la materia studiata, in modo da farli sentire più sicuri e preparati!
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