Come gestire il momento dei compiti con un bambino con Disturbo Oppositivo-Provocatorio (DOP)

Il tuo bambino rifiuta di fare i compiti? Il momento dello studio è diventato un vero e proprio incubo? Non sai più cosa fare per gestire il tuo bambino con Disturbo Oppositivo-Provocatorio (DOP)? Ecco 7 regole di cui non puoi fare a meno…

La prima cosa che dobbiamo ricordarci, quando parliamo di un bambino con Disturbo Oppositivo-Provocatorio (DOP) che affronta i compiti, è senz’altro di partire da come questa routine che può per noi genitori apparire normale sia in realtà per nostro figlio una notevole fonte di stress.

Sì perché, come già discusso in recedenti post, l’argomento compiti richiama in modo diretto l’ambito prestazionale con implicazioni che riguardano il come il nostro bambino percepisce sé stesso e quali qualità si riconosce. Aspetti che rimandano a paure di inadeguatezza e di non capacità piuttosto radicate.

Dobbiamo quindi tenere a mente che queste forti paure sono la causa diretta dei comportamenti problematici che spesso ci mettono in difficoltà e ci portano a sentirci esasperati e disarmati.

Tra questi comportamenti ricordiamo le crisi di rabbia, i capricci, i rifiuti accaniti…

Cosa fare dunque? Ecco 7 semplici ma indispensabili strategie…

  • Cerchiamo di comprendere ed accogliere le difficoltà!

La paura di sbagliare che il nostro bambino ci manifesta è reale e non deve essere sottovalutata… Se poi questa paura è profondamente radicata diventa un qualcosa che nostro figlio non può affrontare da solo. Dobbiamo quindi partire, per quanto difficile, dal tentativo di comprendere quali sono i reali timori che stanno sotto ai comportamenti problematici.

  • Rassicurare non vuol dire negare!

Spesso di fronte ad una difficoltà ci ritroviamo a dire frasi quali “non è niente” oppure “sono sicuro che ce la puoi fare”o ancora “non è vero che non ci riesci”. Per quanto l’intenzione nel pronunciare queste parole sia sicuramente buona dobbiamo però tener conto del fatto che un atteggiamento di questo tipo suggerisce un tentativo, da parte di noi genitori, di evitare la paura (di sbagliare nel caso specifico) piuttosto che affrontarla. Ma la paura del nostro bambino è reale, così come le difficoltà che incontra, e non è sufficiente negare che questa paura esista per superarla!

Dobbiamo quindi tornare alla prima delle nostre regole e cercare di accogliere la paura rassicurando il nostro bambino senza però negare che le difficoltà che incontra esistano. Provare a fare insieme potrebbe essere un buon modo di iniziare…

  • Poniamo attenzione al metodo di studio!

Sebbene negli ultimi anni l’istituzione scolastica si sia fatta parzialmente carico del problema (anche in risposta al crescente numero di bambini con DSA) ancora non esiste la materia di studio che insegni come si fa a studiare. Non stupisce quindi che molte delle difficoltà che un bambino può incontrare nei compiti dipenda da un metodo di approccio allo studio basato sul caso e sull’improvvisazione… Dedichiamo quindi un po’ del nostro prezioso tempo a capire come il nostro bambino studia e ad insegnargli un metodo efficace.

  • Costruiamo la routine compiti!

Il momento dello studio va strutturato ed inserito nelle nostre agende! E come tutti gli impegni funziona meglio se ha un orario prestabilito (preferibilmente sempre lo stesso) ed una durata precisa. Troviamo quindi una fascia oraria, anche quotidiana, libera da altri impegni e nella quale possiamo permetterci di dedicare il nostro tempo esclusivamente all’attività dei compiti.

  • Rinforziamo i punti di forza!

Ogni bambino ha delle materie in cui riesce meglio, in cui è più portato… Dobbiamo quindi cercare di individuare (anche se probabilmente lo sappiamo già!) in cosa nostro figlio è già bravo e partire da quello, non mancando occasione di fargli notare che è già capace e quindi non deve preoccuparsi.

  • Suggeriamo alternative per le aree di criticità!

Inevitabilmente ci saranno compiti più difficili ed incontreremo delle difficoltà… In questi casi è importante proporsi in maniera costruttiva e ricordarci che non esiste solo un modo di fare le cose. Cerchiamo quindi, insieme al nostro bambino, di costruire delle strategie alternative per risolvere le difficoltà.

  • Evitiamo la critica!

Diciamoci la verità, criticare non serve a nulla! Certo, di fronte alla frustrazione per l’ennesima scenata per i compiti a tutti noi viene spontaneo qualche piccolo sfogo. Dobbiamo però cercare di trattenerci, magari ricordandoci che i comportamenti problematici che il nostro bambino mette in atto derivano da sensazioni di insicurezza e di ansia. Non è facile, ma dobbiamo provarci…

Ecco quindi 7 semplici ma indispensabili indicazioni da seguire per aiutare in nostro bambino con Disturbo Oppositivo-Provocatorio (DOP) a superare le difficoltà nello svolgere i compiti. Per ulteriori consigli vi invito a scaricare l’ebook gratuito dove potrete trovare ulteriori strategie da applicare nei momenti di difficoltà!

In bocca al lupo!

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