Come insegnare la resilienza ai nostri bambini

Come si insegna la resilienza? Quali strategie educative possiamo utilizzare per stimolare i nostri figli a sopportare meglio le difficoltà? In che modo si impara a cavarsela da soli? Ecco 5 consigli fondamentali! 

In un articolo di poche settimane fa abbiamo capito cos’è la resilienza ed abbiamo compreso quale ruolo hanno protezione ed esposizione nello sviluppo di questa fondamentale competenza.  

Ci siamo poi soffermati ad esplorare come ci sentiamo noi genitori nell’insegnare la resilienza ai nostri bambini e quali emozioni e vissuti entrano in gioco. 

Non abbiamo però risposto alla domanda fondamentale…

COME FACCIAMO AD INSEGNARE LA RESILIENZA AI NOSTRI FIGLI? 

Scopriamolo insieme con queste 5 utili strategie…

1- LASCIAMOLI SBAGLIARE!

Spesso, quando i nostri bambini intraprendono un’attività, noi genitori ci sentiamo in dovere di intervenire e di aiutarli, a volte anche sostituendoci a loro… 

Questo atteggiamento ha origine nel nostro sano e legittimo desiderio di proteggere i nostri figli… Ma cosa succederebbe se li lasciassimo provare da soli?

Svolgere un’attività in autonomia comporta il mettere alla prova le proprie capacità con il conseguente rischio, piuttosto concreto, di esporre i bambini all’insuccesso ed alla frustrazione di non riuscire. 

Sebbene questa frustrazione possa apparire a noi genitori come insostenibile in realtà ha una funzione positiva ed evolutiva. I nostri figli avranno infatti l’occasione di sperimentare sé stessi in una situazione poco agevole e di scoprire quali risorse possono attivare per stare meglio e risolvere il problema. 

Un ulteriore aspetto positivo riguarda poi un rimando implicito della nostra scelta educativa: se mamma e papà mi lasciano provare da solo vuol dire che credono in me!

Ricordiamoci infine che “fare da soli” non vuol dire essere lasciati soli…

2- NO!

Che i no! aiutino a crescere lo abbiamo sentito molte volte… ma in che modo? Quali sono i vantaggi evolutivi del sentirsi dire di no?

Un primo vantaggio nel dire dei no! riguarda il fornire un limite al normale senso di onnipotenza che ogni bambino possiede. 

L’esposizione alla frustrazione insegna poi ai nostri figli come maneggiare e tollerare questa scomoda sensazione, così come aiuta ad imparare che non tutti i desideri possono essere soddisfatti subito. 

Questo ovviamente non significa che ogni richiesta deve essere rimandata al mittente! Tutti i no! devono essere motivati e ragionevoli. 

Ma se il no! è importante come mai è così faticoso per noi genitori

La ragione in realtà è piuttosto semplice… Se ci rifiutiamo di accontentare sempre i nostri bambini ci esponiamo alle loro reazioni di rabbia e frustrazione. Reazioni spesso difficili da gestire…

Ma come possiamo insegnare ai nostri figli a sopportare delusioni e frustrazione se siamo noi i primi a non riuscirci? 

3- GLI AMICI SONO FONDAMENTALI!

Come abbiamo già avuto modo di comprendere negli articoli sul rapporto tra fratelli, il confronto con i pari riveste una fondamentale importanza nello sviluppo delle regole sociali e della capacità di adattarsi dei nostri figli.

Nelle attività di gruppo, in particolare in quelle non strutturate e di gioco libero, i bambini imparano a regolare sé stessi in funzione degli altri e sperimentano conflitti e scontri che restano esclusi dal rapporto con i genitori. 

Dobbiamo quindi sforzarci di non intervenire e permettere ai nostri figli di risolvere da soli le difficoltà che il rapporto con l’atro crea. 

In questo modo i bambini saranno stimolati a sviluppare risorse che gli permetteranno di gestire meglio le proprie emozioni e di trovare soluzioni alle difficoltà che si trovano ad affrontare!

4- IMPARIAMO AD ASPETTARE! 

Vi è mai capitato che vostro figlio volesse ricevere un regalo alla vigilia di Natale? O che vi chieda di mangiare subito quando ancora la cena non è pronta?

Come ha reagito quando gli avete detto di no? Si è arrabbiato? E’ normale… 

La frustrazione di non vedere immediatamente soddisfatto un bisogno o un desiderio è un qualcosa che anche noi adulti sperimentiamo.

A differenza dei bambini, però, noi “grandi” abbiamo capito che non sempre si può avere tutto subito e che bisogna imparare ad aspettare… 

E questo è esattamente ciò che dobbiamo insegnare ai nostri figli, ad avere un po’ di pazienza ed a posticipare la soddisfazione del desiderio. 

Anche in questo caso l’esposizione ad una piccola frustrazione può essere estremamente salutare ed educativa… Se poi la frustrazione (sana e normale) porta a scenate e sfoghi di rabbia pazienza!

5- A CIASCUNO IL SUO RUOLO!

Nella vita familiare entrambi i genitori hanno un ruolo e dei compiti!

C’è chi si occupa di cucinare e chi butta la spazzatura… Perché i nostri bambini dovrebbero fare eccezione?

E’ molto importante che ognuno in casa faccia la propria parte e che i nostri figli sappiano esattamente quali sono i loro compiti, ovviamente commisurati all’età, e cosa ci aspettiamo da loro…

Attraverso un approccio educativo di questo tipo manderemo ai nostri bambini il messaggio che noi genitori riconosciamo in loro abilità e competenze e che gli diamo delle responsabilità perché ci fidiamo di loro.

Come ulteriore vantaggio, svolgere dei compiti anche se controvoglia insegna a tollerare meglio noia e fatica!

In questo articolo abbiamo esplorato il tema della resilienza ed abbiamo imparato 5 strategie educative per insegnarla ai nostri figli.

Ricordiamoci quindi di dire no! quando serve, di permettere ai nostri bambini di provare e sbagliare da soli, stimoliamo il confronto con i pari, insegnamogli la pazienza e diamogli un ruolo attivo all’interno della nostra famiglia.

IN BOCCA AL LUPO!

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