Come possiamo affrontare al meglio i compiti estivi? In che modo possiamo aiutare i nostri figli a gestire questo faticoso impegno senza rovinare le loro e le nostre vacanze? Scopriamo insieme…
Come ogni anno, anche questa estate per noi genitori inizia il tormento dei compiti delle vacanze…
Onere aggravato sia dall’enorme lavoro aggiuntivo che ci siamo trovati ad affrontare durante il lockdown e la didattica a distanza sia dalle comprensibili conseguenze dovute al carico di stress che i nostri bambini hanno dovuto subire.
Ed è proprio in questo contesto, non propriamente roseo, che arrivano le brutte notizie…
Oltre al consueto carico, infatti, quest’anno con ogni probabilità ci toccherà fare i conti con dei veri e propri programmi di recupero inviati dalla scuola!
Programmi che hanno un senso, date le oggettive difficoltà a completare gli obiettivi della didattica che la scuola ha dovuto fronteggiare, ma che vanno ad aggiungere peso alle famiglie che già appaiono provate più che a sufficienza.
Come uscirne? Proviamo a capirlo insieme…
– Guardare dall’altra parte non è una soluzione!
Una delle situazioni più frequenti che accade in molte famiglie è che, mentre giorni e settimane passano rapidamente, il libro dei compiti resta tranquillamente appoggiato su una mensola in attesa che qualcuno si ricordi della sua esistenza.
Al momento della partenza per le vacanze viene poi spostato in valigia dove rimane dimenticato fino a quando proprio non se ne può fare a meno.
Quando però quel momento arriva è ormai troppo tardi e tutto diventa una corsa contro il tempo per cercare di recuperare in pochi giorni quello che non è stato fatto nei mesi precedenti…
Ovviamente i motivi di questa “dimenticanza” non sono difficili da capire: il bisogno di riposarsi, il desiderio di evitare complicazioni e conflitti, la vana speranza che i nostri figli se ne assumano la responsabilità in modo autonomo…
Pie illusioni!
Sappiamo bene che il richiamo al dovere deve partire da noi, i conflitti sono inevitabili e la fatica, prima o poi, toccherà a noi genitori sostenerla.
Tergiversare e rimandare, così come stigmatizzare imputando alla scuola l’ingiustizia di aver assegnato dei compiti, possono solo aggravare la situazione.
– Parole d’ordine: coinvolgere e programmare!
Un buon punto di partenza per affrontare al meglio il lavoro estivo dovrebbe essere quello di far capire ai nostri figli, bambini e ragazzi, che i compiti vanno fatti!
Anche se capiamo il poco entusiasmo e quindi non possiamo pretendere che i compiti vengano svolti con gioia, se scuola ed insegnanti hanno assegnato degli impegni questi vanno portati a termine, senza discussione.
Partendo da questo semplice, anche se certamente non facile da accettare, presupposto ci resta solo da impostare una buona strategia…
Una delle cose che serve di più ad un bambino e ad un preadolescente è infatti comprendere la necessità di programmare bene il proprio impegno per evitare di arrivare con la consueta “crisi” di fine estate, dove tutto è ancora da fare e il tempo sembra non bastare mai.
Cerchiamo allora di stabilire insieme un piano di battaglia che tenga conto di un primo periodo di riposo assoluto e successivamente di un vero e proprio programma settimanale.
– Quanto in quanto tempo?
Partiamo da un semplice calcolo…
Quante pagine di compiti sono state assegnate? Quanto tempo abbiamo per portarle a termine?
Queste semplici domande dovrebbero essere sufficienti per stilare un primo programma settimanale con obiettivi intermedi da raggiungere.
Sarebbe poi utile stabilire una durata temporale del momento dei compiti, che decideremo che insieme ai nostri figli, e qual è il momento migliore della giornata per mettersi a lavorare.
Un fattore che potrebbe rivelarsi fondamentale è infatti il riuscire a creare una routine, rendere cioè i compiti una componente costante dei nostri giorni di vacanza.
Questo aiuterà i nostri figli, e noi con loro, a prendere il ritmo e alla lunga diminuirà fatica e conflitti!
Una volta stilato il programma potremmo poi puntare sull’autonomia di gestione stimolando i nostri bambini a provare a fare da soli e limitando il nostro ruolo al controllo di quanto svolto.
Questo semplice atteggiamento stimolerà i nostri piccoli ad imparare a gestire da soli le proprie incombenze, restituendogli fiducia nelle proprie capacità e facendoli sentire sicuri sul fatto che, se hanno sbagliato qualcosa, noi saremo comunque disponibili ad aiutarli!
Insomma, con un po’ di programmazione e l’atteggiamento giusto, potremmo anche riuscire a trasformare il tanto temuto momento dei compiti in un’occasione per stimolare autonomia e gestione delle proprie responsabilità che sicuramente ci saranno molto utili con il nuovo inizio della scuola!
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