Cosa sono realmente i capricci? Quale significato hanno questi comportamenti per i nostri figli? Come facciamo a riconoscere e distinguere un capriccio da un bisogno? Scopriamolo insieme…
Nei precedenti post abbiamo compreso la differenza tra presa di posizione, provocazione e capriccio, trattando in modo approfondito le prime due tematiche.
In questo articolo ci concentreremo invece sul reale significato del capriccio.
Partiamo da un esempio…
Siamo a supermercato e stiamo, come ogni settimana, facendo la spesa. Il nostro bambino è comodamente seduto al suo posto sul carrello.
All’improvviso, senza alcuna avvisaglia, arriva una richiesta: “Mi compri quella bambola?”… “Oggi no, la prossima volta”.
Ed è proprio in questo momento, al nostro legittimo rifiuto, che si scatena la tempesta!
Il nostro cucciolo, così bravo e carino fino a pochi attimi prima, si trasforma in un mostro urlante carico di rabbia e di provocazioni, tanto che abbiamo l’impressione che tutti nel supermercato ci stiano guardando e stiano pensando cose terribili di noi.
Una reazione spropositata che ci pone di fronte ad un difficile compito: che facciamo ora?
In pratica abbiamo solo due possibilità… o cediamo ed accontentiamo nostro figlio, esponendoci però al rischio che la scena si ripeta, oppure teniamo duro, sapendo però che il capriccio continuerà e che rischiamo un escalation di rabbia.
A questa difficile decisione si vanno poi a sommare i nostri vissuti…
Spesso infatti, di fronte ad un temporale emotivo come quello sopra descritto, noi genitori ci sentiamo impotenti, umiliati ed esautorati, privi di strumenti e di risposte.
Oppure potremmo scoprire di provare una grande rabbia ed un desiderio molto forte di far capire a nostro figlio chi comanda.
Infine, un’ulteriore vissuto potrebbe rimandare al senso di colpa per non essere stati capaci di educare a dovere il nostro bambino.
Tutte sensazioni legittime e, nel momento di crisi, non prive di fondamento ma che mancano però di una cornice di partenza…
Cosa sta facendo realmente il nostro bambino? Queste scenate sono normali? In altre parole, cosa significa il capriccio a cui stiamo assistendo?
Il capriccio è una modalità, normale fino ai 5/6 anni, che i bambini utilizzano per chiedere ciò che desiderano.
E’ un fenomeno relazionale, nessuno fa i capricci da solo, e non è legato al modello educativo o alla capacità genitoriale.
In altre parole noi genitori non siamo la causa della comparsa dei capricci, anche se i nostri interventi possono diventare il motivo per cui questa modalità si consolida e permane nel tempo.
Per capire al meglio questa modalità è poi importane sapere che in un capriccio esistono sempre due piani di significato…
Un piano esplicito, legato all’oggetto del desiderio ed al comportamenti utilizzati per ottenerlo.
Un piano implicito che richiama al significato relazionale ed emotivo, con riferimento ai concetti di tolleranza alla frustrazione e di posticipazione della soddisfazione di un desiderio.
E se invece fosse altro?
Come abbiamo appreso nelle settimane precedenti non sempre una scenata ed un capriccio sono la stessa cosa…
A volte, infatti, con la stessa espressione comportamentale il nostro bambino può cercare di farci capire che ha bisogno di qualcosa oppure che sta vivendo una situazione di disagio o paura.
Come facciamo allora a riconoscere quando nostro figlio sta facendo un capriccio?
In realtà è abbastanza semplice… Se è presente un livello esplicito, cioè un oggetto del desiderio, allora il nostro piccolo non sta esprimendo alcun bisogno. Sta semplicemente facendo un capriccio!
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