Come possiamo noi genitori aiutare i nostri bambini a gestire meglio il conflitto? In che modo possiamo intervenire per insegnargli a litigare bene? Ecco 4 semplici regole…
Negli articoli prima delle feste abbiamo scoperto il significato dell’atto del picchiare da parte del nostro bambino.
Ci siamo quindi soffermati su alcuni consigli che noi genitori possiamo seguire per aiutare i nostri figli a trovare strategie migliori per gestire il conflitto.
Ricordiamoci poi che il nostro agire come genitori deve essere inteso come un sostegno della capacità del bambino di costruire degli strumenti per autoregolarsi.
Sostituirci ai nostri bambini, anche a fin di bene, potrebbe infatti rivelarsi una strategia controproducente in quanto potrebbe accadere che i nostri figli si limitino a mettere in atto modalità “copiate” da noi senza in realtà capire come mai bisogna comportarsi in un modo piuttosto che in un altro.
Non solo, fornire ai più piccoli delle risposte pronte e preconfezionate sottrae loro la possibilità di sperimentare determinate emozioni “difficili”, quali rabbia e frustrazione, senza che possano mai imparare a riconoscerle e gestirle.
In altre parole è importante che i nostri bimbi imparino a gestire il conflitto, e le emozioni ad esso collegate, attraverso le loro strategie, costruite e modificate attraverso la propria esperienza.
Ovviamente in questo percorso di crescita possiamo aiutare i nostri bambini…
Per farlo nel modo più corretto e meno invasivo possibile possiamo prendere spunto da 4 semplici regole:
1- Evitiamo di cercare un colpevole!
Molto spesso la prima risposta che noi genitori mettiamo in campo quando i bambini litigano è cercare qualcuno a cui attribuire la responsabilità…
Chi è stato? Chi ha cominciato? Chi aveva prima il giocattolo?
Tutte domande che probabilmente ci suonano familiari…
Proviamo però a rispondere ad un’altra domanda… Ma chi ha iniziato è davvero così importante?
Molto spesso no e un’indagine su questo particolare non porterà ad altro che ad ulteriori arrabbiature ed accuse reciproche!
Cerchiamo quindi di evitare di travestirci da investigatori e ricordiamoci che è normale che i bambini litighino e che dobbiamo solo aiutarli ad imparare a gestire il conflitto nel modo giusto.
2- Non troviamo soluzioni “da grandi”!
Come abbiamo già avuto modo di comprendere negli articoli precedenti, fornire una soluzione al conflitto non è il modo migliore di procedere.
Priverebbe infatti il nostro bambino della possibilità di imparare a gestire le proprie emozioni e di trovare una modalità maggiormente adeguata di gestire il litigio ma non solo…
Un intervento direttivo da parte di noi genitori offrirebbe una soluzione “da grandi”, cioè adeguata al nostro modo adulto di gestire il conflitto.
Ma il nostro bambino non è un adulto…
3- Impariamo a raccontare!
Stimolare i nostri figli a raccontare quanto accaduto, la loro versione dei fatti, è di fondamentale importanza.
Questo semplice invito da parte nostra va non solo a dare fiducia ai nostri bambini (io genitore credo in quello che dici) ma stimola anche la loro capacità di racconto, di pensiero e di elaborazione.
Una capacità fondamentale per imparare a riconoscere, tollerare e gestire le proprie emozioni.
Volendo possiamo utilizzare anche altri mezzi di comunicazione, quali ad esempio il disegno o il gioco.
Se poi le liti avvengono spesso possiamo pensare di costruire uno spazio in casa dedicato alla gestione dei conflitti, un piccolo angolo dei bisticci.
Ricordiamoci infine che, quando il nostro bambino racconta, dobbiamo prestargli ascolto e prendere sul serio quanto ci dice!
4- Aiutiamo a trovare un accordo!
Dopo aver ascoltato le varie versioni del litigio, è nostro compito come genitori imparziali di dare legittimità a tutti i punti di vista.
Cerchiamo poi di stimolare i nostri bambini a trovare un accordo tra loro, suggellandolo con un gesto simbolico come ad esempio una molletta sulla coperta o un pezzo di carta da scrivere e riporre in una scatola.
Ricordiamoci infine che i nostri figli vogliono solo giocare e che nel gioco capita di entrare in conflitto.
Non possiamo certo pretendere da loro un senso di giustizia e di imparzialità…
Lascia un commento