Quali sfide pone la fase evolutiva della preadolescenza ai nostri figli? Come percepiscono sé stessi in rapporto al mondo esterno? In che modo possiamo aiutarli?
Nell’articolo della settimana scorsa abbiamo introdotto la tematica della preadolescenza ed abbiamo esplorato alcuni tra i più significativi cambiamenti che accadono in questa fase evolutiva.
In questo post affronteremo in modo maggiormente specifico il rapporto dei nostri ragazzi con il cambiamento.
Per farlo ci concentreremo in modo particolare sulla percezione che i nostri figli hanno di sé stessi in termini di adeguatezza e fiducia nei propri mezzi.
Questa fase di intensi cambiamenti porta infatti, quasi inevitabilmente, ad una profonda ristrutturazione dell’immagine di sé dovuta anche al mutamento dei punti di riferimento e delle coordinate che permettono ai nostri figli di muoversi ed orientarsi nel mondo.
Il conflitto con le figure genitoriali, normale e necessario, così come l’incremento delle richieste esterne possono infatti portare a percepirsi come sbagliati e non sufficientemente capaci.
Ecco allora che molti preadolescenti possono arrivare a vedere sé stessi come inadeguati nell’affrontare i compiti evolutivi propri di questa fase.
Relazioni sociali, nuove esperienze di crescita, la scuola, l’apprendimento e le attività sportive possono così diventare un banco di prova in cui l’unica costante è la paura di sbagliare.
La sensazione di “non essere all’altezza” può portare molti ragazzi ad evitare le situazioni che suscitano in loro preoccupazione o agitazione, come ad esempio la scuola.
In alcuni casi si può invece arrivare a sviluppare una sorta di perfezionismo, una tendenza ad essere sempre sicuri di ogni azione per evitare qualunque tipo di errore.
In entrambe le situazioni descritte appare evidente la difficoltà a vivere con serenità e sicurezza le nuove esperienze, ammettendo anche la possibilità di non riuscire…
Queste tematiche, come abbiamo già avuto modo di apprendere in articoli precedenti, sono riconducibili ad un problema di ansia.
Soprattutto quando arrivano a limitare in modo significativo la vita dei nostri ragazzi…
Spesso, purtroppo, anche noi genitori rischiamo di diventare una delle cause che portano al manifestarsi di queste problematiche.
Comune è infatti la tendenza a condannare a priori l’errore e l’incertezza, senza riuscire a comprendere né a lasciare spazio per conoscere sé stessi e il mondo circostante, sperimentarsi, mettersi alla prova.
Questo atteggiamento da parte di noi adulti, spesso figlio dell’esasperazione e delle difficoltà a comunicare, può però rivelarsi controproducente in caso di problemi di ansia.
Soprattutto all’interno dei contesti familiari ed educativi cerchiamo invece di lasciar spazio all’errore ed alla frustrazione come un qualcosa di normale e che fa parte della vita di tutti.
Il rischio, se non lo facciamo, è quello di alimentare vergogna, senso di colpa, senso di inadeguatezza e paura di sbagliare.
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