Lavorare sul bullismo a scuola…

Cosa dovrebbe fare la scuola in caso di bullismo? Quali sono gli interventi possibili? In che modo l’istituzione può sostenere e proteggere i nostri figli? Scopriamolo insieme…

Nei precedenti articoli abbiamo capito qual è il significato del termine bullismo e come si sentono le vittime di violenze ripetute, siano esse fisiche e/o verbali.

Ci siamo poi interrogati su quali siano i modi in cui possiamo aiutare i nostri figli.

In questo post ci occuperemo di come può intervenire il contesto scolastico, ambito nel quale i nostri ragazzi passano la maggior parte del loro tempo quando sono fuori casa.

MA COSA PUÒ FARE LA SCUOLA PER CONTRASTARE IL BULLISMO?

  • Sensibilizzare!

Per quanto il legittimo desiderio di difendere i nostri figli possa portarci a desiderare che il bullo venga identificato e punito, una caccia alle streghe a scuola potrebbe non essere una soluzione…

Più utile, in questa difficile circostanza, sarebbe invece aiutare tutto il gruppo classe a capire cos’è il bullismo ed a meglio comprendere come si sentono le vittime.

Spesso infatti per i bulli e per i complici che guardano soltanto è molto difficile immaginare le emozioni di chi viene aggredito e le conseguenze che la loro condotta può portare.

Diviene quindi di fondamentale importanza che la scuola si faccia promotrice di eventi di sensibilizzazione, dei veri e propri laboratori in cui portare le proprie emozioni e comprendere meglio quelle degli altri.

PROGETTI SPECIFICI, ELABORATI E TENUTI DA ESPERTI, SONO GIÀ ATTIVI COME FORMA DI PREVENZIONE IN MOLTE SCUOLE…
  • Insegnare a fare squadra!

Spesso, nelle situazioni di bullismo, assistiamo ad un vero e proprio “tutti contro uno“.

Questa dinamica, ovviamente odiosa e da interrompere, avviene in molte occasioni all’interno del contesto classe.

COME PORVI RIMEDIO?

Una buona modalità potrebbe essere quella di promuovere un clima di collaborazione all’interno della classe.

I ragazzi abituati a collaborare, a fare squadra, sono meno propensi ad atti di prepotenza e riescono maggiormente a comprendere e farsi carico delle difficoltà altrui.

Certo, raggiungere un clima di collaborazione non è semplice, soprattutto in un contesto come quello scolastico dove gli aspetti didattici hanno la priorità.

Tuttavia l’impresa di insegnare ai ragazzi ad aiutarsi e sostenersi a vicenda è tutt’altro che impossibile.

ESISTONO INNUMEREVOLI GIOCHI, PROGETTI, GARE ATTRAVERSO I QUALI SI PUÒ PROMUOVERE IL GIOCO DI SQUADRA ED IL FARE GRUPPO.

Il principio in realtà è semplice: si vince solo tutti insieme!

  • Monitorare e sostenere!

Spesso, di fronte ad un atto di bullismo, noi genitori rimproveriamo agli insegnanti di non essersi accorti di nulla…

Dobbiamo però tenere presente che salvo qualche rara eccezione il docente è da solo in classe e di certo non può vedere ogni cosa.

Cercare invece una maggiore collaborazione con gli insegnanti, magari facendo presente quanto abbiamo notato a casa, può sicuramente essere d’aiuto per ottenere un maggiore monitoraggio dei nostri ragazzi.

L’insegnante dovrebbe poi, salvo attività di sensibilizzazione comuni, cercare di intervenire con i ragazzi in modo individuale ed in separata sede in modo da evitare l’esposizione pubblica sia del bullo che della vittima.

Sarebbe poi importante avere a scuola la figura dello psicologo scolastico che potrebbe sostenere il corpo docente nella scelta di come intervenire, promuovere attività di sensibilizzazione e fornire uno spazio protetto ai ragazzi per potersi confrontare e sfogare.

In questo post abbiamo lavorato insieme per comprendere quali siano gli interventi che l’istituzione scolastica dovrebbe mettere in campo per prevenire e affrontare episodi di bullismo.

La scuola dovrebbe quindi lavorare per sensibilizzare i ragazzi, promuove attività per fare gruppo e sostenere nelle giuste modalità le vittime.

IN BOCCA AL LUPO!

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