Sgridare un bambino serve davvero ad educarlo? Come possiamo utilizzare il rimprovero per insegnare ai nostri figli come comportarsi al meglio? Ecco 7 regole fondamentali…
Negli articoli delle ultime settimane abbiamo affrontato il problema delle provocazioni che il nostro bambino può manifestarci, dai comportamenti alle brutte risposte.
Ci siamo quindi concentrati sul tentativo di capire cosa muove questi atteggiamenti e quali emozioni ne siano la causa…
MA COME POSSIAMO INTERVENIRE IN MODO CHIARO, DECISO ED EFFICACE DI FRONTE ALLE PROVOCAZIONI?
In questo post ci concentreremo su 7 regole fondamentali da rispettare per riuscire a rimproverare al meglio il nostro bambino, aiutandolo a capire dove sbaglia senza farlo sentire colpevole o umiliato.
1- Il rimprovero deve essere conciso!
Una buona sgridata, per essere davvero efficace, deve essere breve…
La capacità di mantenere l’attenzione dei nostri figli, infatti, in genere non supera il minuto di durata.
Ecco allora che prolungare un rimprovero aggiungendoci una lunga spiegazione può rivelarsi inutile o addirittura controproducente.
Il nostro bambino rischia infatti di non riuscire a seguire il nostro ben articolato discorso e magari di arrivare a prendere interesse per quanto stiamo cercando di comunicargli.
2- Mettiamoci alla sua altezza!
Uno dei modi maggiormente efficaci di catturare l’attenzione di un bambino consiste nell’abbassarsi e nel guardarlo dritto negli occhi.
In aggiunta, per aiutarlo a concentrarsi meglio su di noi, potremmo provare anche a prendergli le mani.
In questo modo aumenteremo di molto la possibilità di essere ascoltati e, cosa più importante, capiti.
Cerchiamo invece di evitare una sgridata davanti alla tv, al cellulare o mentre il nostro piccolo sta giocando…
3- Voce e mani basse!
Anche se non ci viene spontaneo sarebbe meglio sgridare con un tono di voce basso e controllato.
La ragione in realtà è molto semplice…
Il nostro obiettivo infatti non è quello di spaventare ma di farci ascoltare e di aiutare il nostro bambino a comprendere che determinati comportamenti non vanno bene.
Un simile discorso vale anche per le sculacciate…
Con questo non dobbiamo considerare un’urlata come un qualcosa da evitare sempre ma semplicemente capire la differente funzione tra una sgridata educativa, che ha lo scopo di aiutare il piccolo a comprendere, ed un rimprovero ad alta voce, che ha invece una funzione di Stop!
4 Stiamo sul qui e ora!
Molto spesso, quando sgridiamo il nostro bambino, ci viene spontaneo richiamare alla nostra ed alla sua memoria tutte quelle occasioni in cui ha manifestato comportamenti simili…
Per quanto naturale questo atteggiamento rischia di diventare un pretesto per rinfacciare continuamente mancanze ed errori.
Un comportamento da evitare perché ci allontana dal nostro vero scopo, aiutare nostro figlio a capire dove e perché ha sbagliato in modo chiaro e preciso.
5- Sgridare non vuol dire umiliare!
Ricordiamo che dietro un rimprovero c’è sempre un qualcosa che stiamo insegnando ai nostri figli…
PROPRIO PERCHÉ STIAMO CERCANDO DI AIUTARLI A CAPIRE COME MIGLIORARSI DOBBIAMO TASSATIVAMENTE EVITARE COMMENTI O EPITETI CHE POSSANO FARLI SENTIRE UMILIATI O MORTIFICATI.
Parole come “scemo”, “stupido” o peggio sono quindi assolutamente bandite!
Ricordiamo sempre che stiamo criticando un comportamento, mai una persona…
6- Anche nostro figlio ha diritto di parola!
Di fronte ad un comportamento sbagliato ricordiamo sempre di chiedere ai nostri bambini di spiegarci come mai hanno agito in quel modo.
Può sembrare semplice retorica ma in realtà capire le motivazioni che hanno mosso certe azioni può aiutarci a comprendere il modo di funzionare dei nostri figli e quindi a portare dei correttivi.
Inoltre un bambino che si sente ascoltato sarà più incline ad ascoltare…
7- Dopo una sgridata si fa la pace!
Ricordiamo sempre che stiamo sgridando per educare, non per iniziare una guerra…
Il rimprovero deve diventare uno strumento di comunicazione, un momento educativo, e non una modalità per alzare barriere e muri tra genitori e figli.
Cerchiamo quindi di concludere ogni sgridata con un momento di riavvicinamento, con il tentativo di porre rimedio ai possibili errori commessi dal piccolo e magari con un abbraccio.
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