Preadolescenza e rapporto con i genitori, 3 regole d’oro per gestire le richieste…

Come gestire le richieste di un figlio preadolescente? Quali rischi corriamo noi genitori di fronte ai tentativi di manipolazione dei nostri ragazzi? Come possiamo imparare ad essere coesi ed uniti? Ecco 3 regole d’oro…

Come tutti sappiamo il periodo della preadolescenza è caratterizzato, tra le altre cose, da continue ed incessanti richieste da parte dei nostri figli…

Posso uscire oggi pomeriggio? Posso invitare a casa un amico? Posso comprare quel paio di scarpe? 

Posso posso posso!!!

Di pari passo con il bisogno continuo di fare richieste in nostro figlio si sviluppa anche una formidabile capacità di ottenere ciò che vuole.

Che sia attraverso una modalità educata e cortese, attraverso la manipolazione, attraverso la sfida ed il conflitto poco cambia…

Opporsi e controbattere, anche solo per trasmettere un senso del limite e per educare al rispetto delle regole, diventa un’impresa davvero difficile! Soprattutto se non sappiamo come difenderci…

Una delle modalità di richiesta più usate dai preadolescenti riguarda il tentativo di ottenere almeno un sì di parte di uno dei genitori in modo da spostare il conflitto da ciò che desidera alla coppia genitoriale.

Ecco allora che chiedere prima al papà e poi alla mamma, separatamente e spesso all’insaputa dell’ignaro genitore assente, diventa una strategia utilissima per raggiungere i propri obiettivi… 

E quali sono questi obiettivi? Ottenere un sì, non importa come…

“Papà ma ha dato il permesso”, ed anche “la mamma è d’accordo” diventano frasi fin troppo comuni e spesso cause di conflitti e litigi anche molto accesi.

Ma come nascono questi fraintendimenti?

Parliamoci chiaro! Dire di no, gestire le rimostranze, sostenere un conflitto aperto con un figlio preadolescente è difficile… Per alcuni genitori addirittura impossibile!

Dire di sì è molto più semplice, allontana da noi i problemi e rimanda discussioni e conflitti, anche quando educativamente potrebbe non essere la scelta migliore. Ed ecco allora che espressioni quali “chiedilo a tua madre” oppure “è tuo padre che si occupa di queste cose” divengono terreno fertile per il nostro giovane manipolatore per poter affermare di avere il genitore in questione dalla sua parte.

Una sorta di silenzio-assenso che il nostro figlio trasforma abilmente in una risposta affermativa rispetto ai suoi obiettivi. 

Ovviamente questa situazione comporta i propri rischi…

1-Litigi, fratture e problemi di coppia divengono più frequenti e difficili da gestire… d’altra parte se mamma e papà litigano tra loro io sono libero di fare ciò che desidero!                                                                                                                          

2-Spesso il genitore che dimostra maggiore tenuta vive la sensazione di essere percepito come “quello cattivo“. Questa situazione può portare a frustrazione e senso di inadeguatezza ed in alcuni casi anche ad inasprire le modalità di comunicazione con i figli e con il partner.

3-Nostro figlio ottiene (quasi) tutto ciò che vuole! Basta chiedere al genitore giusto ed il gioco è fatto… con buona pace del nostro tentativo di trasmettere limiti, regole e valori.

Quali soluzioni quindi? Ecco 3 regole d’oro…
  • Manteniamo coesione e dialogo tra noi genitori!

Parliamo sempre e di tutto, anche delle cose più piccole ed apparentemente insignificanti. Non decidiamo mai da soli. Questo evita litigi e permette di identificare la coppia genitoriale come un fronte compatto.

Ricordiamoci sempre che siamo una squadra

  • Cos’ha detto la mamma/ il papà?

Questa semplice frase deve diventare una specie di formula magica… Pronunciare queste parole è sicuramente meno facile di dire sì ma più semplice dell’opporsi strenuamente alle richieste di nostro figlio.

Stiamo poi molto attenti alle bugie!! Possiamo sempre rispondere “adesso la/lo chiamo e glielo chiedo anch’io”…

  • Salviamo la coppia!

In in mare in burrasca solo un equipaggio unito sopravvive!

La coppia deve quindi diventare uno spazio di alleanza ma anche di sfogo, in cui cercare soluzioni e condividere le frustrazioni, cercando però di evitare di scaricarle sull’altro. 

Come già detto in altri contesti essere genitore di un preadolescente è difficile e nessuno di noi è preparato a sufficienza… Cerchiamo quindi nel nostro partner alleanza e sostegno!

Ricordiamoci quindi di decidere sempre tutto insieme, di richiamare al parere dell’altro in modo da far percepire a nostro figlio che rappresentiamo un fronte unito e compatto ed infine di utilizzare lo spazio della coppia come fonte di sostegno reciproco.

In bocca al lupo!

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