Come facciamo a regolare e favorire il rapporto tra fratelli? Cosa dobbiamo fare in caso di litigio? Qual’è il significato dei comportamenti “da piccolo”? Ecco 4 utili consigli…
Come abbiamo visto nel precedente articolo il rapporto tra i nostri figli, maschi o femmine non importa, risulta incentrato sull’oscillazione tra due poli opposti ma strettamente collegati: attrazione e rivalità.
In questo post ci occuperemo in modo particolare della rivalità, spesso incentrata sulla difficoltà ad accettare che il rapporto con i genitori non può essere esclusivo.
Tutto nasce da un desiderio di possesso: ogni figlio non vorrebbe “dividere” i propri genitori con il fratello o la sorella…
Il nostro bambino non può però sfogare la propria frustrazione su noi genitori, per paura di distruggere il rapporto e di perderci. Ecco quindi che il fratello o la sorella divengono bersagli perfetti!
I litigi sono quindi fisiologici e non rappresentano un segnale di scarso affetto tra fratelli: come abbiamo avuto modo di apprendere infatti la rivalità non rappresenta l’unico ambito nel quale si gioca il rapporto ma esistono anche l’attrazione e la complicità.
Ma come fare per gestire liti e scontri? Come possiamo noi genitori favorire lo sviluppo di una buona relazione tra fratelli e sorelle?
Ecco quattro utili consigli per evitare gli errori più comuni…
1 Limitiamo i nostri interventi quando i bambini litigano!
I bambini devono imparare a gestire e risolvere i propri conflitti in modo autonomo.
Intervenire a favore di uno o dell’altro contribuisce ad aumentare la gelosia, così come punire tutti nello stesso modo potrebbe essere percepito come ingiusto.
Un errore molto comune tra noi genitori è poi quello di agire da giudici imbastendo una sorta di processo per capire chi ha cominciato… Una modalità che difficilmente ha successo.
Proviamo invece a stimolarli a trovare da soli una soluzione e limitiamo i nostri interventi solo alle situazioni particolarmente intense.
2 Quando un bambino picchia il fratello o la sorella, cerchiamo di calmarlo con tono tranquillo e senza urlare!
Se un figlio usa spesso le mani contro l’altro/a significa che è davvero arrabbiatissimo e si sfoga contro il più debole.
Come abbiamo già visto questo non significa che non voglia bene al fratello o alla sorella… La sua rabbia potrebbe essere verso mamma e papà!
Quando l’episodio si manifesta è ovviamente opportuno interrompere il bambino che dà le botte con uno STOP! deciso. Successivamente il nostro compito diventa quello di cercare di calmare il nostro bambino parlandogli ed evitando di urlare e di aiutarlo a spiegare cosa lo infastidisce.
Se le liti si presentano in modo frequente potrebbe essere utile indagare cosa turba il nostro bambino, magari mettendo in discussione anche il nostro modo di porci con i nostri figli.
3 Le attività comuni aiutano a sviluppare l’empatia!
A volte i nostri interventi con i figli possono divenire la causa dei dissidi e delle liti dei nostri bambini…
Frasi come “sei troppo grande per questo gioco” oppure “ solo i bambini piccoli dormono nel lettone” possono trasmettere il messaggio che la crescita sia un processo che porta il nostro figlio maggiore a perdere diritti e privilegi in favore del fratellino.
Gelosia, senso di perdita e litigi diventano quindi l’unica logica conseguenza.
Proviamo invece a lasciar fare il nostro bambino ed a concedergli piccoli momenti di regressione.
Il ripresentarsi di abitudini ormai superate, quali ad esempio il desiderio di provare i biberon, di addormentarsi nel lettone e di usare i giochi da piccolo, è un processo comune e assolutamente normale quando la famiglia si allarga e non implicano la perdita delle conquiste evolutive fin qui raggiunte.
In un ottica differente possono invece diventare l’occasione per sperimentare quello che fa il fratellino o la sorellina, mettendo così le basi per una comprensione empatica dell’altro.
E se capisco mio fratello ci litigo meno…
Se la fase regressiva si prolunga troppo possiamo poi aiutare il nostro bimbo, con calma e senza ansia, a riappropriarsi di ciò che risulta maggiormente in linea con la sua età.
Possiamo ad esempio utilizzare una frase come “Francesco, mi sa che il gelato ti piace di più del latte nel biberon…”
4 Assecondiamo la complicità dei nostri figli!
Nella relazioni tra fratelli o sorelle arriva un momento in cui i figli si “coalizzano” contro i genitori.
Un esempio tipico riguarda il nascondere le marachelle: “Prendiamo insieme un altro biscotto!”, “Diciamo alla mamma che il vaso l’ha rotto il gatto”…
Fare fronte comune, allearsi contro i genitori, diventa una sorta di colla e getta le basi di quella solidarietà che dura tutta la vita.
Di fronte ad atteggiamenti di questo tipo diventa fondamentale, per noi genitori, evitare di osteggiare l’alleanza e la complicità. Dobbiamo invece riconoscere gli aspetti positivi di questi atteggiamenti che possiamo tranquillamente considerare come una sorta di termometro della relazione tra i nostri figli.
Lascia un commento