Quali sono i segnali di un disturbo d’ansia in preadolescenza? A quali campanelli d’allarme noi genitori dobbiamo prestare attenzione? Scopriamolo insieme…
Come abbiamo visto in articoli precedenti anche nei preadolescenti, così come nei bambini, possono manifestarsi reazioni d’ansia o stati emotivi d’agitazione che nel tempo possono stabilizzarsi e diventare veri e propri disturbi.
Apparentemente queste reazioni sembrano senza motivo ed è difficile inividuarne la causa scatenante…
Tuttavia, prestando la dovuta attenzione, non è difficile rendersi conto di quanto queste forti e spiacevoli emozioni influenzino in modo pesantemente negativo la vita dei nostri ragazzi.
Riconoscere e comprendere il significato di alcuni segnali d’allarme è fondamentale per poter intervenire in modo repentino ed impedire che forti preoccupazioni diventino un sintomo stabile e duraturo…
Ma quali sono i segnali d’allarme per capire che nostro figlio soffre di ansia?
Ecco i più comuni…
- Pensieri e paure costanti sulla propria incolumità e su quella di genitori e amici.
Questi pensieri, spesso intrusivi e slegati dal contesto, possono presentarsi ovunque, dalle uscite con gli amici all’aula scolastica.
In alcuni casi, quando la frequenza e l’intensità dei pensieri risulta particolarmente accentuata, possono portare il ragazzo a cercare di evitare la fonte di stress.
Un esempio in tal senso può essere identificato nel rifiuto di andare a scuola; in tal caso sarà necessario non sgridare il nostro ragazzo ma piuttosto cercare di comprendere cosa sta accadendo dentro di lui.
- Il corpo ci parla…
Anche il fisico può segnalare uno stato d’ansia attraverso frequenti attacchi di mal di stomaco ed altri malesseri fisici quali il mal di testa o una lieve febbre.
Allo stesso modo anche una difficoltà nel rilassarsi e dormire può essere un indicatore da non sottovalutare.
Prestiamo attenzione e diamo il giusto peso ai malesseri, anche lievi, dei nostri figli perché potrebbero nascondere dei messaggi di un disagio più profondo.
- Regressioni e comportamenti non in linea con l’età.
A volte l’ansia può manifestarsi a livello di comportamento attraverso le cosiddette modalità regressive, atteggiamenti che talvolta appaiono infantili e non più adatti all’età dei nostri ragazzi.
Un esempio di questi atteggiamenti può essere identificato con un bisogno eccessivo di rassicurazioni o il timore di restare solo in casa o ancora con la necessità di sentire papà o mamma con telefonate frequenti durante la giornata.
- Eccessiva irritabilità.
A casa, in classe ed anche durante il tempo libero e le attività extrascolastichel’ansia può interferire negativamente portando a nervosismo epreoccupazione.
L’ansia infatti tende a manifestarsi in modo generalizzato ed a fare “di tutta l’erba un fascio” tra i vari ambiti della vita; ecco allora che una preoccupazione eccessiva relativa alla scuola può estendersi anche allo sport e alle amicizie.
Tale condizione può portare a difficoltà nel normale svolgimento della vita quotidiana ed a vivere in modo non sereno questa età e fase evolutiva.
- Rituali e tentativi di controllo.
Nei casi più gravi una preoccupazione eccessiva per specifiche situazioni può portare i nostri ragazzi a tentare di controllarle ancor prima che accadano.
Ecco allora che per esorcizzare le paure possono presentarsi delle strategie di controllo quali il toccare più volte un oggetto, il controllare ripetutamente se la porta è chiusa e, nelle situazioni più critiche, la comparsa di veri e propri rituali.
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