Quali sono i vissuti delle vittime di bullismo? Cosa provano davvero i nostri ragazzi? Quali emozioni e pensieri entrano in gioco? Ecco 5 domande per capire davvero come si sentono i nostri figli…
Nell’articolo precedente abbiamo cercato insieme di capire cos’è il bullismo e quali sono i segnali a cui noi genitori dobbiamo prestare attenzione.
In questo post ci occuperemo più da vicino dei vissuti di un bambino o un ragazzo vittima di atti di bullismo.
Ma come si sentono davvero i nostri figli?
Ecco 5 domande che possono aiutarci a comprendere…
1- Perché succede tutto questo?
Spesso la risposta che i nostri figli trovano è legata alla bassa autostima ed all’insicurezza.
Una situazione di violenza e umiliazione subita in modo ripetuto nel tempo può infatti far emergere un meccanismo di auto-svalutazione, un cortocircuito da cui è difficile uscire.
“Me lo merito, sono io ad essere sbagliato, chi potrebbe mai volermi…”, tutte considerazioni che portano i nostri ragazzi a chiedersi perché non possono essere come tutti gli altri.
2- Quale futuro mi aspetta?
Se c’è un’emozione che accomuna tutte le vittime di bullismo è la paura… e la paura paralizza!
Paralizza il corpo ma anche il pensiero.
Ecco allora che anche solo immaginare che tutto questo possa finire e che possa esistere un futuro diverso diventa impossibile e subentra la sensazione di essere condannati a subire questa sorte in eterno.
“Non sono bravo in niente, fallirò sempre… forse è meglio non provarci neppure!”
3- Cosa posso fare?
Molto spesso noi genitori crediamo che i ragazzi vittime di bullismo subiscano passivamente quanto gli accade e non provino mai a fare niente…
Questa supposizione però non è vera!
I tentativi fatti o ancora in corso per cambiare le cose sono diversi… essere forti e sopportare, ignorare i bulli, forse anche arrivare a provare a farseli amici.
Ognuno purtroppo è destinato a fallire, anche per la terribile condizione di trovarsi da soli contro il gruppo…
Il risultato? Un profondo senso di inadeguatezza accompagnato dall’ineluttabile certezza di essere e restare per sempre una vittima impotente.
4- Perché non ne parlo con i miei genitori?
La risposta di noi adulti al problema del bullismo suona falsamente semplice… chiedi aiuto, parlacene!
In realtà non è così facile…
Molto spesso infatti queste richieste di aiuto cadono nel vuoto. A volte siamo troppo occupati, oppure non prendiamo abbastanza sul serio quello che i nostri figli ci raccontano. In alcuni casi, molto più semplicemente, non riusciamo a capire.
Nei ragazzi poi può subentrare un senso di vergogna e di inadeguatezza che li porta a chiudersi a noi e ad isolarsi…
“Non sono abbastanza forte, se chiedo aiuto vuol dire che mi arrendo, non riesco a difendermi da solo…”
5- Finirà mai?
Nostro figlio fatica a dormire, ha paura di uscire e di andare a scuola, non ha più amici e si sente terribilmente solo.
Ci sarà mai una fine?
Dipende… anche dalle risposte e dall’aiuto che noi genitori riusciremo a dargli.
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