Cosa possiamo fare se nostro figlio è vittima di bullismo? In che modo dobbiamo aiutarlo? Cosa invece è meglio evitare? Ecco 5 utili consigli…
Negli articoli delle ultime settimane abbiamo lavorato insieme per comprendere cosa si intende per bullismo e cyberbullismo e quali sono i segnali per capire se nostro figlio è diventato una vittima.
Ci siamo poi concentrati sulla costruzione di un piccolo manuale di sopravvivenza ai bulli…
In questo post ci occuperemo invece di cosa possiamo fare noi genitori per aiutare i nostri figli vittima di bullismo.
ECCO 5 UTILI CONSIGLI…
1- Stiamo calmi!
Facile a dirsi…
Quando però è il nostro bambino ad essere stato aggredito l’unica emozione che riusciamo a provare è una forte rabbia, emozione motivata dal nostro desiderio di proteggerlo e di fare giustizia.
Questa rabbia può portarci ad incitare nostro figlio a reagire, ad opporsi alle aggressioni ed a prendere posizione nei confronti del bullo.
LA REALTÀ, PERÒ, È CHE PER I NOSTRI RAGAZZI QUESTO NON È POSSIBILE!
Dobbiamo allora cercare il dialogo con loro ed aiutarli a trovare insieme a noi il miglior modo di agire…
2- Impariamo a comunicare!
Lo so… la rabbia e la paura sono forti ed offuscano il giudizio, spingendoci ad agire prontamente per darci la sensazione di fare qualcosa, qualunque cosa, di utile a proteggere i nostri figli.
Queste forti sensazioni però ci ingannano perché, se ci pensiamo a mente fredda, possiamo presto renderci conto che il problema bullismo non ha una soluzione facile o immediata e che ogni nostro intervento deve essere ben ponderato…
Proviamo allora a fare un bel respiro e cerchiamo di renderci conto che la cosa più importante che possiamo fare è provare ad instaurare una comunicazione affettiva con i nostri figli.
Solo in questo modo riusciremo a conquistare la loro fiducia, a farli aprire al racconto ed a non lasciarli soli.
Se invece il dialogo si trasforma in un interrogatorio allora siamo fritti!
3- Non possiamo farci giustizia da soli!
L’impulso è forte…
Nostro figlio è stato maltrattato ed a noi la cosa proprio non va giù!
Tuttavia intervenire direttamente col bullo, magari in modo molto deciso, e sostituirci a nostro figlio non rappresenta una soluzione.
Il nostro comportamento infatti andrebbe ancora di più a sminuire il nostro ragazzo aggravando la situazione e comunicandogli che non può farcela da solo, con pesanti conseguenze sul piano dell’autostima.
4- Manteniamo un atteggiamento collaborativo!
Se riusciamo a rapportarci con l’altro in modo non aggressivo ma volto a trovare soluzioni allora la situazione diventa maggiormente fronteggiabile.
Il primo passo da fare è quello di cercare un’alleanza con nostro figlio, per non farlo sentire solo ma anche per concordare con lui eventuali interventi…
Possiamo poi prendere in considerazione varie modalità di intervento, dall’andare a parlare con il bullo ed i suoi genitori al coinvolgere gli insegnanti se gli episodi si sono verificati a scuola.
Ricordiamoci poi che nelle situazioni più gravi e solo come ultima risorsa possiamo allertare anche le Forze dell’Ordine.
5- Non siamo soli!
Quando la situazione che ci troviamo ad affrontare è molto critica e non sappiamo come risolvere le cose potrebbe capitare di arrivare a sentirci soli e senza appigli, esattamente come i nostri figli…
QUESTO NON È VERO!
Possiamo, se ne sentiamo il bisogno, chiedere aiuto ad un esperto che potrà aiutarci a sostenere nostro figlio e consigliarci su come affrontare le comunicazioni con la famiglia del bullo e su quali interventi dovrà predisporre la scuola.
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